Ci siamo, tutti a tavola per la vigilia di Natale. In casa Capuano Senior da questa mattina fervono i preparativi ed io non vedo l’ora di metter piede in casa di mammà e respirare quell’aria tutta natalizia, con quei profumi da svenire, che ti sazi già al pensiero ma poi quando ti siedi la delizia ha il sopravvento su tutto. Penso alla fortuna e alla bellezza del trascorrere il Natale in famiglia, come se fossi ancora un ragazzino. Ma penso anche che la famiglia è quella fatta dalle persone che amiamo, senza che sia necessario avere legami di sangue. Sono sicuro che anche chi, per motivi geografici o altro, non è fisicamente vicino ai suoi cari, sicuramente farà qualcosa per sentirsi in qualche modo legato alle proprie tradizioni e radici, al sentimento familiare e alla condivisione dei ricordi più cari. Cosa meglio delle tradizioni culinarie? Come avevo già raccontato, a Casa Capuano Senior Natale è sinonimo di festa, stare insieme e mangiare bene e abbondantemente. Tipo che mesi di allenamento in palestra sfumano tra il primo e il secondo. Ma non ci rinuncerei mai. Nemmeno per un film hollywoodiano!
Allora lasciatemi condividere con voi il nostro menù del cenone (perché a Napoli come in gran parte del Sud Italia si inizia il 24 ad esagerare in tavola e a festeggiare). La tradizione vuole una cena sostanzialmente a base di pesce, per cui si parte con un antipasto a base di salmone, su crostini di pane tostato, chi vuole può farcire con burro e cipolline (vi assicuro che il mix di gusti contrastanti merita), e chi non ama il salmone può scegliere le gustosissime acciughe, si prosegue con un cocktail di gamberi, per poi passare al primo, ovvero linguine agli scampi (rigorosamente freschi comprati alle sette del mattino del 24 al mercato, no ai surgelati a Natale!). Nel frattempo chi vuole può “spezzare” con la cosiddetta “insalata di rinforzo” fatta con cavolo, sottaceti e olive. I secondi di pesce sono due: merluzzo al limone con insalata russa e il fantasmagorico baccalà alla siciliana, che per me non è Natale senza il baccalà. Il rituale del mettere a bagno il baccalà è qualcosa di unico e antico, la cura con cui si segue il processo rappresenta per me un gesto di amore infinito. Sapere che qualcuno di famiglia si è preso cura al meglio di questo processo perché il piatto venga buono mi riempie di gioia, e acquolina!
I contorni sono la famosa e inimitabile scarola imbottita alla “nonna Ansalda” (non mi chiedete ingredienti perché nessuno mai li rivelò!),e i broccoli di Natale alla “monachina” (conditi cioè con capperi, pinoli, uvetta e olive denocciolate). Poi non possono mancare frutta secca, castagne del prete (prodotto tipico campano sono castagne infornate dopo un lento processo di essiccamento e poi immerse in acqua e vino), struffoli, pastiera, divino amore (dolci anticamente preparati dalle monache del Divino Amore di Spaccanapoli, a base di amndorle)…..
Il tutto annaffiato di Falanghina….
Visto che per me è un piatto pazzesco, vi regalo la ricetta del baccalà alla siciliana.
Il baccalà va tenuto a bagno per quattro giorni e qualcuno se ne deve prendere cura, come dicevo prima, cambiando l’acqua due volte al giorno. Il giorno della vigilia o di Natale si “cola”, si infarina e si frigge a pezzetti. A parte si prepara un sughetto fresco fresco, aglio, olio, peperoncino, pummarola, olive, pinoli, capperi e uva passa. Quando il sugo è bello pronto, tirato e gustoso, ci si appoggiano i pezzetti di baccalà fritto.
Non posso descrivervi l’estasi del gustarlo, provate!
Che dire ancora? Io non sto più nella pelle. Vi auguro un Natale pieno di bontà, a tavola e nei cuori, di profumi e musica, abbracci e pisolini, vini e caffè, pacchetti da scartare e chiacchiere tra amici!
A presto, cioè quando mi sarò ripreso da questi splendidi bagordi!
AUGURI!
A spasso per Napoli…aspettando il Natale.
3 Comments
Se attivato ma sbagliato tantissimi auguri di buon Natale. Agata e Angelo
Tantissimi auguri. Da Agata e Angelo.
Ma quanto è bella Napoli a Natale?? Prima o poi un giretto nella tua città lo devo fare! Tu come sempre carinissimo e i cappelli da Babbo Natale vi donano molto♥ A me oggi, da buona parmigiana, mi toccano i cappelletti chiamati anche anolini. Probabilmente non ne hai mai sentito parlare ma sono ottimi! Ma anche io ho mangiato salmone e baccalà!! Buone feste a tutta la tua famiglia!